venerdì 15 maggio 2009

Università popolare “Georges Lapassade”

Carissimi, in allegato (e di seguito) trovate il progetto a cui stiamo lavorando, che vi proponiamo per aprire un confronto e capire il vostro interesse a collaborare tanto alla nascita quanto alla vita di questa università popolare.

Fateci sapere cosa ne pensate.
un saluto affettuoso

Nicola, Renato, Marita e Piero per Sensibili alle foglie

Progetto per la

Università popolare “Georges Lapassade”

Vogliamo aprire un’università popolare dedicata a Georges Lapassade che, in una prospettiva interculturale ed europea, proponga corsi e diplomi di analisi istituzionale e socianalisi. Scopo principale di questo progetto è far conoscere ad un pubblico il più vasto possibile l’esperienza del movimento istituzionalista, gli studi sugli stati modificati di coscienza e la transe, formare al pensiero istituzionalista e socianalitico il numero maggiore di studenti, operatori sociali, persone e gruppi sociali interessati in generale.

Scopo non secondario (per la cooperativa Sensibili alle foglie che se ne fa promotrice e per gli associati) è aumentare le opportunità di lavoro in questi ambiti.

L’università popolare “Georges Lapassade” dovrebbe essere pertanto uno strumento per raggiungere tutti quegli utenti che i singoli organismi associati non riescono a raggiungere e ad interessare con la loro attività attuale.

Il percorso burocratico per fondare l’università è il seguente:

ci si costituisce con atto notarile in associazione denominata Università popolare “Georges Lapassade”. Preliminarmente si tratta di scrivere uno statuto essenziale e molto semplice, su cui ci si confronta e ci si accorda. Le spese (notarili e di registro) vengono divise tra gli associati.
si fa richiesta di associare questa nuova istituzione alla Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane CNUPI, che, essendo accreditata presso il Ministero dell’Istruzione, trasferisce sugli associati questo accreditamento.
C’è in proposito la disponibilità di un’altra università popolare, di musicarterapia, a scrivere una lettera di presentazione per la nuova università.

Per questo percorso ci serve:

1. individuare i soggetti con i quali fondare l’associazione. A questo scopo inviamo questa proposta, per raccogliere adesioni, riflessioni, intenzioni, ecc.

2. individuare la disponibilità di ricercatori, docenti, a partecipare attivamente alla vita della nuova università, promuovendola, proponendo e realizzando corsi specifici. A questo proposito Sensibili alle foglie propone il lavoro dei suoi soci sui territori che le sono propri (Vedi allegato A).

3. individuare una persona fisica che assuma la rappresentanza legale dell’associazione. Ogni soggetto o organismo associato può proporre un candidato. Sensibili alle foglie candida il socio professore Pietro Fumarola.

4. individuare una sede legale per l’associazione. Su questo punto, l’università si propone di essere itinerante, (non essendo necessario che abbia sue aule attrezzate) pertanto si potrebbe iniziare con un qualsiasi indirizzo che sia funzionale al legale rappresentante. Si potrebbe tuttavia anche esplorare la possibilità che in alcune regioni viene data da apposite leggi regionali che prevedono l’intervento dei Comuni nell’assegnare una sede alle università popolari, per promuovere lo sviluppo della cultura. Non sappiamo al momento quali siano queste regioni, ma ci riserviamo di essere più precisi in merito.

Le attività che vogliamo realizzare attraverso la creazione di questo strumento di lavoro si dividono in due gruppi:

1) corsi e seminari con conferimento di attestati e diplomi che, tuttavia, se non sono riconosciuti a livello regionale, non hanno alcun valore spendibile per i partecipanti.

2) corsi di formazione o master post-universitari che costituiscono crediti formativi spendibili per carriere professionali facendo delle convenzioni con Università statali.



1) corsi e seminari con conferimento di attestati e diplomi senza valore spendibile per i partecipanti.

1a) si può lavorare inizialmente in questo modo, contando sul fatto che la nuova università acquisti prestigio e contemporaneamente accumuli un minimo di curriculum a partire dal quale si possa chiedere a qualche organismo regionale (ci ripromettiamo a breve di saper indicare quale) il riconoscimento.

1b) Vanno tenute presenti due considerazioni. La prima è l’esempio della psicanalisi, che ci induce a riflettere sul fatto che l’unicità e il prestigio della nuova università potrebbero anche acquistare una forza sufficiente a poter raggiungere in maniera soddisfacente il suo scopo sociale.

1c) La seconda è che, tuttavia, in assenza di crediti spendibili, gli iscritti siano pochi e comunque debbano avere già una sensibilità per i temi oggetto di insegnamento, e che questi limiti potrebbero vanificare lo scopo della nuova università, che si propone al contrario di allargare e diffondere, aldilà dei limiti che i singoli associati rilevano nella loro esperienza attuale, il pensiero istituzionalista e quegli altri territori ai quali Georges Lapassade ha dedicato la sua vita.

2) corsi di formazione o master post-universitari che costituiscono crediti formativi spendibili per carriere professionali facendo delle convenzioni con università statali.

2a) questa lettera ha anche lo scopo di capire chi tra gli associati potrebbe dare una mano in questa direzione. I master vengono approvati dagli organi dirigenti delle università e pertanto si tratta di capire con quali università si possa aspirare a fare una Convenzione. Quest’ultima prevede che l’iscrizione (e il pagamento della relativa tassa) vengano fatti presso la segreteria dell’università statale convenzionata, mentre la nuova università svolge la funzione della segreteria didattica. Il pagamento dei corsi o altre spese avviene dietro rendicontazione e l’università statale mediamente trattiene circa il 30% della tassa di iscrizione dei partecipanti.

2b) Vanno anche qui considerati tre fattori. Il primo concerne l’opportunità che queste Convenzioni (da stipulare con più università, italiane e possibilmente anche estere) porterebbero alla nuova università di raggiungere studenti e operatori in carriera altrimenti in attingibili dai singoli associati.

2c) Il secondo è direttamente legato al prestigio che ne deriverebbe per la nuova università.

2d) Il terzo e non ultimo fattore è di carattere economico, vale a dire che i corsi, se pure in un certo senso “sotto-pagati” potrebbero avere una continuità e garantire ai singoli associati alla nuova università una piccola risorsa stabile nel corso dell’anno.


Siamo pertanto a chiedere a ciascuno di Voi l’interesse e la disponibilità a collaborare per la realizzazione di questo progetto, di cui qui sono tracciate in maniera sommaria le direttrici che proponiamo, ma che naturalmente è tutto da costruire e immaginare, mettendo insieme le intelligenze, le competenze e le possibilità derivanti dal ruolo di ciascuno.

Vi invitiamo a dirci cosa ne pensate e dove vi potreste collocare in merito a quanto sin qui esposto.

E naturalmente, prima di tutto, vi ringraziamo per l’attenzione che ci avete prestato.


ALLEGATO A

Prospetto di sintesi dei corsi proposti da Sensibili alle foglie all’Università Popolare “Georges Lapassade”


1. L’analisi istituzionale

2. La socianalisi narrativa

3. L’analisi interna

4. La dissociazione identitaria come risorsa

5. La risorsa della creatività

6. Le istituzioni totali



1. L’analisi istituzionale.

I concetti generali dell'analisi istituzionale (le sue origini, le sue applicazioni, le sue nozioni fondamentali); con una particolare attenzione alle sue parole chiave (gruppo, organizzazione, istituzione, processo, momento, istituito, istituente, autonomia personale, autogestione del collettivo, trasversalità, dimensioni immaginarie).

2. La socianalisi narrativa

Modalità e tecniche dell’analisi istituzionale sul campo che vengono utilizzate da Sensibili alle foglie per costruire cantieri di ricerca autogestiti nei gruppi sociali, nelle organizzazioni e nelle istituzioni. Con un particolare approfondimento del rapporto tra narrazione breve e messa a fuoco dei dispositivi relazionali.

3. L’analisi interna

Le tecniche basilari della socianalisi autogestita dall’interno di un gruppo, di un’organizzazione o di un’istituzione. In particolare: l’istituzione del cantiere di analisi interna, il campo di partecipazione, il campo di osservazione, il campo di trasformazione, gli osservatori e la loro implicazione; gli eventi analizzatori, la vita quotidiana, la dissociazione ordinaria; la conversazione di deriva, la narrazione breve e il dialogo socratico; il diario di percorso.

4. La dissociazione identitaria come risorsa e come pericolo

Messa a fuoco del paradigma della dissociazione, a partire dalle sue origini (Janet) e nei suoi sviluppi teorici (Hilgard, Ludwig, Lapassade); una lettura dell'esperienza dissociativa considerata come esperienza umana universale, non patologica.

5. La risorsa della creatività

Un’esplorazione della dimensione antropologica della creatività nelle sue diverse manifestazioni espressive, quale elemento capace di favorire un’ecologia della vita di relazione e rimettere al centro la persona, senza mortificarla; capace, dunque, di promuovere il presupposto basilare di una cittadinanza solidale e sensibile.

6. Le istituzioni totali

La nozione di istituzione totale e le principali letture che ne sono state date nel 900 (Foucault, Goffman, Basaglia, ecc.). In particolare, la nozione di dispositivo totalizzante: partendo da un’istituzione totale di riferimento (carcere, campo di concentramento, ecc.) si mostrano i fondamentali dispositivi che regolano le sue dinamiche istituzionali con proiezioni sui dispositivi totalizzanti che si annidano anche nelle istituzioni ordinarie.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma si occupa anche di fare ripetizioni a studenti universitari? io sono iscritto ad economia e ne avrei bisogno... i miei mi vogliono iscrivere ad universitalia, ma mi sto informando un pò anche in generale...